Camaguey
Al seguito delle feste calienti delle notti cubane ci allontaniamo dai bus turistici e approdiamo a CAMAGUEY, alla scoperta dell’est. Qui Cuba é differente : diversamente dalle altre città cubane i contorni sono estremamente irregolari tanto da poter definire il centro storico un vero labirinto. Lo scopo era visibilmente quello di destabilizzare il nemico eventuale (vedi pirati d’origine francese o Henry Morgan…). Camaguey é una città oggi molto più tranquilla rispetto alle sue vicine, meno turistica, più accogliente e autentica. Inevitabile cogliere dettagli architettonici e piazze nascoste lasciandosi prendere da una passeggiata nel dedalo di viuzze del centro storico.
La breve pausa é seguita dal viaggio scostante e avventuroso verso la misteriosa BARACOA. Pochi coraggiosi raggiungono l’estremo dell’isola, situata sulla costa nord della provincia di Guantanamo e dominata dalla vetta de El Yunque. Questo perché Baracoa é collegata al resto del mondo da un’unica strada, fatta edificare da Fidel Castro a seguito della vittoria rivoluzionaria come ringraziamento agli abitunti di una regione che aveva da subito aiutato il movimento. Questa strada, detta La Farola, l’abbiamo percorsa durante un lungo viaggio notturno via autobus e senza ombra di dubbio meriterebbe oggi di essere rimessa in sesto… Il fascino di questa piccolissima città é dovuto al fatto che é realtamente isolata da tutto, é tranquilla e vive in una dimensione a sé propria.
Baracoa
Quella di Baracoa é una Cuba tropicale, umida, selvatica, dove i rapporti con il mondo esterno sono storicamente scarsi se non nulli. A Baracoa non vi é nulla da fare, se non ammirare il panorama, sedersi in un caffé, apprezzare la vita, ascoltare la musica (come sempre). E poi c’é un favoloso museo archeologico, gestito con amore e competenza da chi dedica tutta la propria vita a una passione (e qui si percepisce la mia ammirazione) : Las Cuevas del Paraiso. Preparate un paio di scarpe comode e un abbigliamento adatto all’escursione montana, questo non é un museo convenzionale, ma osservare e discutere a proposito dei Tainos, unico vero popolo aborigeno di Cuba, é un vero piacere mentre si osservano numerosi reperti e camere funerarie. Tutto questo é unico al mondo. A seguire una buona visita al Fuerte Matachin, museo municipale, puo’ essere un’ottima idea per comprendere meglio un territorio che non puo’ essere comparato ad altri. Altra chicca per chi sosta da queste parti é la Cruz de la Parra custodita all’interno della Cattedrale. Si tratta di una semplice croce di legno, ma la tradizione narra che sia stata piantata addirittura da Cristoforo Colombo nel 1492 ! Ecco un bel modo per sentirsi parte della storia… Di fronte alla cattedrale invece di busto in bronzo di Hatuey, capo tainos finito al rogo per aver rifiutato la conversione al cristianesimo. Anche questa é storia. Baracoa é ovunque considerata la patria del cacao e della cioccolata. Non vorrei deludere alcun viaggiatore ma il problema é evidente : hanno il cacao ma non sanno lavorarlo ! La possibilità di degustare dolci e bere cioccolata non soddisfa il palato.
Si riprende quindi il tortuoso tracciato per lasciare la cittadina in direzione delle spiagge idilliache di GUARDALAVACA, la stazione balneare più celebre del’isola dopo Varadero. Resort sullo sfondo di campi verdi, paesaggi tropicali, e un clima eccezionale. Senza nascondere che l’atmosfera é molto più distesa che nel nord di Cuba e la clientela meno occidentale (per intenderci, questo é un luogo dove trascorrono le vacanze i cubani !).
Santiago di Cuba
Ultimo passaggio nel sud dell’isola é rappresentato dalla celebre SANTIAGO di Cuba, città straordinaria come vita sociale e agglomerato di cultura. Senza perdere autenticità e restando protetta dalle ondate turistiche, la vita in questa seconda capitale scorre senza sosta tra letteratura, musica, architettura… Sostare in una delle sue numerose piazze e osservare il quotidiano dei suoi abitanti, assistere a una partita di calcio improvvisata di fronte alla caserma della Moncada, sono esempi di un tempo trascorso felicemente senza alcuna fonte di stress. I giovani studenti della facoltà di medicina celebrano le ricorrenze del movimento rivoluzionario del 26 luglio, le feste serali in piazza coinvolgono bambini e anziani con quiz e spettacoli amatoriali… tutto é cosi semplice da essere adorabile ! Cosi come l’assenza di veri negozi, di catene commerciali che invece potremmo attenderci dalla seconda città dell’isola. Invece questa assenza (purtroppo a termine considerati gli ultimi investimenti economici in centro città) arrichisce il piacere di un soggiorno a Santiago. Un tour culturale prevede inoltre una visita alla magnifica Cattedrale, alla casa di Diego Velasquez perfettamente ricostruita riprendendo lo stile andaluso, il Museo del Ron (evidentemente meno caro e molto più tranquillo di quello dell’Avana), del Cuartel Moncada (a molti tratti commovente), passando per la piccola casetta gialla in cui ha vissuto il giovane Fidel… Decidere di passare per Santiago é un viaggio nella storia dell’isola e dei suoi protagonisti.
Che y el nino
Tale viaggio é continuato verso la più piccola SANTA CLARA, laddove l’eroe Ernesto Che Guevara ha ottenuto la sua vittoria determinante ! Una giornata é sufficiente per scoprire tutto quello che ha da offrire questa piccola città : la piazza centrale col Teatro de la Caridad (splendido teatro coloniale), il Monumento del Tren Blindando (vagone presente in loco per ricostruire i fatti del 29 dicembre 1958), ma soprattutto il memoriale al Comandante Ernesto Che Guevara. Questo puo’ essere definito senza mezzi termini un vero e proprio luogo di pellegrinaggio laico, composto da un monumento, un mauseleo e un museo perfettamente riusciti nel loro insieme e dal punto di vista museologico (cosa per nulla scontata a Cuba). Il corpo del Che vi trova spazio dal 1997. La visita é innegabilmente emozionante… Di fronte a tanta grandezza merita comunque non dimenticare la più modesta ma molto originale statua del Che y Nino caratterizzata da piccoli rilievi scolpiti relativi ai momenti chiavi della sua vita. La lettura di una buona guida vi svelerà con interesse tutta la simbologia.
Un’altra breve visita a CIENFUEGOS alla scoperta di un colonialismo francese e non spagnolo condisce le ultime tappe in terra cubana prima di raggiungere i tanto sospirati CAYOS !!!!! Un vero paradiso del lusso e del relax, questo arcipelago si raggiunge facilmente e ogni cosa é perfettamente dedicata al turismo senza pensieri. Raggiungere Cayo Santa Maria é stato il picco della nostra luna di miele… Finalmente relax !
Cayo Santa Maria
Infine la favola si conclude là dove ha avuto il suo inizio: l’Avana. Tornare é diverso, molto magico. I palazzi, quegli stessi palazzi che qualche settimana prima ci avevano stupito per la prima volta, si mostrano differenti quasi attraverso un nuovo volto. Le nostre sensazioni non combaciano più con quelle iniziali. Respiriamo un’aria diversa, ci sentiamo parte di Cuba, amiamo l’Avana più di ogni altra città. Il caldo afoso diventa fresco piacevole, la Salsa lascia spazio a passi di danza poetici di Tango lungo il Prado, quegli odori dovuti al traffico e alla vita di strada non sono più cosi fastidiosi. Fissiamo il panorama più bello del mondo dalla terrazza dello storico Hotel Siviglia e le lacrime scendono da sole, senza che sia possibile controllarle. Non solo finisce una vacanza, non solo finisce il nostro viaggio di nozze, ma qui finisce la nostra Cuba, quella che poco a poco abbiamo scoperto, abbiamo adorato, abbiamo sofferto. Ora fa parte di noi, sappiamo che torneremo, questo é stato il nostro saluto, anche se sappiamo che non sarà più la stessa cosa : il vento sta cambiando. Ma il nostro cuore é rimasto li nel mare delle Antille, lottando con la violenza delle onde sul Malecon, ma ornato dalla loro bianca schiuma, riscaldato dai raggi di sole e dal vento che lo spinge lontano, rassicurato dalle note di una musica malinconica e allegra.