Luna di miele a Cuba – Da nord a sud (Terza parte)

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Camaguey

Al seguito delle feste calienti delle notti cubane ci allontaniamo dai bus turistici e approdiamo a CAMAGUEY, alla scoperta dell’est. Qui Cuba é differente : diversamente dalle altre città cubane i contorni sono estremamente irregolari tanto da poter definire il centro storico un vero labirinto. Lo scopo era visibilmente quello di destabilizzare il nemico eventuale (vedi pirati d’origine francese o Henry Morgan…). Camaguey é una città oggi molto più tranquilla rispetto alle sue vicine, meno turistica, più accogliente e autentica. Inevitabile cogliere dettagli architettonici e piazze nascoste lasciandosi prendere da una passeggiata nel dedalo di viuzze del centro storico.

La breve pausa é seguita dal viaggio scostante e avventuroso verso la misteriosa BARACOA. Pochi coraggiosi raggiungono l’estremo dell’isola, situata sulla costa nord della provincia di Guantanamo e dominata dalla vetta de El Yunque. Questo perché Baracoa é collegata al resto del mondo da un’unica strada, fatta edificare da Fidel Castro a seguito della vittoria rivoluzionaria come ringraziamento agli abitunti di una regione che aveva da subito aiutato il movimento. Questa strada, detta La Farola, l’abbiamo percorsa durante un lungo viaggio notturno via autobus e senza ombra di dubbio meriterebbe oggi di essere rimessa in sesto… Il fascino di questa piccolissima città é dovuto al fatto che é realtamente isolata da tutto, é tranquilla e vive in una dimensione a sé propria.

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Baracoa

Quella di Baracoa é una Cuba tropicale, umida, selvatica, dove i rapporti con il mondo esterno sono storicamente scarsi se non nulli. A Baracoa non vi é nulla da fare, se non ammirare il panorama, sedersi in un caffé, apprezzare la vita, ascoltare la musica (come sempre). E poi c’é un favoloso museo archeologico, gestito con amore e competenza da chi dedica tutta la propria vita a una passione (e qui si percepisce la mia ammirazione) : Las Cuevas del Paraiso. Preparate un paio di scarpe comode e un abbigliamento adatto all’escursione montana, questo non é un museo convenzionale, ma osservare e discutere a proposito dei Tainos, unico vero popolo aborigeno di Cuba, é un vero piacere mentre si osservano numerosi reperti e camere funerarie. Tutto questo é unico al mondo. A seguire una buona visita al Fuerte Matachin, museo municipale, puo’ essere un’ottima idea per comprendere meglio un territorio che non puo’ essere comparato ad altri. Altra chicca per chi sosta da queste parti é la Cruz de la Parra custodita all’interno della Cattedrale. Si tratta di una semplice croce di legno, ma la tradizione narra che sia stata piantata addirittura da Cristoforo Colombo nel 1492 ! Ecco un bel modo per sentirsi parte della storia… Di fronte alla cattedrale invece di busto in bronzo di Hatuey, capo tainos finito al rogo per aver rifiutato la conversione al cristianesimo. Anche questa é storia. Baracoa é ovunque considerata la patria del cacao e della cioccolata. Non vorrei deludere alcun viaggiatore ma il problema é evidente : hanno il cacao ma non sanno lavorarlo ! La possibilità di degustare dolci e bere cioccolata non soddisfa il palato.

Si riprende quindi il tortuoso tracciato per lasciare la cittadina in direzione delle spiagge idilliache di GUARDALAVACA, la stazione balneare più celebre del’isola dopo Varadero. Resort sullo sfondo di campi verdi, paesaggi tropicali, e un clima eccezionale. Senza nascondere che l’atmosfera é molto più distesa che nel nord di Cuba e la clientela meno occidentale (per intenderci, questo é un luogo dove trascorrono le vacanze i cubani !).

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Santiago di Cuba

Ultimo passaggio nel sud dell’isola é rappresentato dalla celebre SANTIAGO di Cuba, città straordinaria come vita sociale e agglomerato di cultura. Senza perdere autenticità e restando protetta dalle ondate turistiche, la vita in questa seconda capitale scorre senza sosta tra letteratura, musica, architettura… Sostare in una delle sue numerose piazze e osservare il quotidiano dei suoi abitanti, assistere a una partita di calcio improvvisata di fronte alla caserma della Moncada, sono esempi di un tempo trascorso felicemente senza alcuna fonte di stress. I giovani studenti della facoltà di medicina celebrano le ricorrenze del movimento rivoluzionario del 26 luglio, le feste serali in piazza coinvolgono bambini e anziani con quiz e spettacoli amatoriali… tutto é cosi semplice da essere adorabile ! Cosi come l’assenza di veri negozi, di catene commerciali che invece potremmo attenderci dalla seconda città dell’isola. Invece questa assenza (purtroppo a termine considerati gli ultimi investimenti economici in centro città) arrichisce il piacere di un soggiorno a Santiago. Un tour culturale prevede inoltre una visita alla magnifica Cattedrale, alla casa di Diego Velasquez perfettamente ricostruita riprendendo lo stile andaluso, il Museo del Ron (evidentemente meno caro e molto più tranquillo di quello dell’Avana), del Cuartel Moncada (a molti tratti commovente), passando per la piccola casetta gialla in cui ha vissuto il giovane Fidel… Decidere di passare per Santiago é un viaggio nella storia dell’isola e dei suoi protagonisti.

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Che y el nino

Tale viaggio é continuato verso la più piccola SANTA CLARA, laddove l’eroe Ernesto Che Guevara ha ottenuto la sua vittoria determinante ! Una giornata é sufficiente per scoprire tutto quello che ha da offrire questa piccola città : la piazza centrale col Teatro de la Caridad (splendido teatro coloniale), il Monumento del Tren Blindando (vagone presente in loco per ricostruire i fatti del 29 dicembre 1958), ma soprattutto il memoriale al Comandante Ernesto Che Guevara. Questo puo’ essere definito senza mezzi termini un vero e proprio luogo di pellegrinaggio laico, composto da un monumento, un mauseleo e un museo perfettamente riusciti nel loro insieme e dal punto di vista museologico (cosa per nulla scontata a Cuba). Il corpo del Che vi trova spazio dal 1997. La visita é innegabilmente emozionante… Di fronte a tanta grandezza merita comunque non dimenticare la più modesta ma molto originale statua del Che y Nino caratterizzata da piccoli rilievi scolpiti relativi ai momenti chiavi della sua vita. La lettura di una buona guida vi svelerà con interesse tutta la simbologia.

Un’altra breve visita a CIENFUEGOS alla scoperta di un colonialismo francese e non spagnolo condisce le ultime tappe in terra cubana prima di raggiungere i tanto sospirati CAYOS !!!!! Un vero paradiso del lusso e del relax, questo arcipelago si raggiunge facilmente e ogni cosa é perfettamente dedicata al turismo senza pensieri. Raggiungere Cayo Santa Maria é stato il picco della nostra luna di miele… Finalmente relax !

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Cayo Santa Maria

Infine la favola si conclude là dove ha avuto il suo inizio: l’Avana. Tornare é diverso, molto magico. I palazzi, quegli stessi palazzi che qualche settimana prima ci avevano stupito per la prima volta, si mostrano differenti quasi attraverso un nuovo volto. Le nostre sensazioni non combaciano più con quelle iniziali. Respiriamo un’aria diversa, ci sentiamo parte di Cuba, amiamo l’Avana più di ogni altra città. Il caldo afoso diventa fresco piacevole, la Salsa lascia spazio a passi di danza poetici di Tango lungo il Prado, quegli odori dovuti al traffico e alla vita di strada non sono più cosi fastidiosi. Fissiamo il panorama più bello del mondo dalla terrazza dello storico Hotel Siviglia e le lacrime scendono da sole, senza che sia possibile controllarle. Non solo finisce una vacanza, non solo finisce il nostro viaggio di nozze, ma qui finisce la nostra Cuba, quella che poco a poco abbiamo scoperto, abbiamo adorato, abbiamo sofferto. Ora fa parte di noi, sappiamo che torneremo, questo é stato il nostro saluto, anche se sappiamo che non sarà più la stessa cosa : il vento sta cambiando. Ma il nostro cuore é rimasto li nel mare delle Antille, lottando con la violenza delle onde sul Malecon, ma ornato dalla loro bianca schiuma, riscaldato dai raggi di sole e dal vento che lo spinge lontano, rassicurato dalle note di una musica malinconica e allegra.

Luna di miele a Cuba – Tra Varadero e Trinidad (Seconda parte)

L’avana, 2 milioni di abitanti, la città più grande delle Antille, raro angolo dell’America Latina in cui é possibile scoprire un tale tesoro storico coloniale, capitale che raccoglie il pesante fardello della turbolenta storia dell’isola, é solo la prima tappa di un lungo viaggio che ci illustra l’anima viva e autentica cubana. Quella delle sottoculture, della musica invasiva, dell’architettura magnifica, della pirateria e della rivoluzione, ma anche delle spiaggie bianche…

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Varadero

Lasciamo questa megalopoli e ci addentriamo nel nord-ovest, attraversando la provincia di Matanzas, e arrivando laddové i venti kilometri di spiaggia bianca di VARADERO restano leggendari nel nostro immaginario. Era il 1929 quando Varadero venne lanciata sulla scena internazionale attirando numerosi miliardari americani (tra cui un certo Al Capone) come luogo di svago e di villeggiatura. Oggi é una realtà esclusiva al turismo di massa, regno incontrastato di lussiosi resort all inclusive sulla penisola di Hicacos, prima risorsa economica di Cuba… come non cessa di sottolineare il Ministro de Turismo (leggiamo nei due quotidiani durante il viaggio – juvendud Rebelde e Gradma). Un luogo ideale per rilassarsi, godere del sole e della spiaggia finissima, abbandonando purtroppo l’isola autentica. Esistono nonostante tutto anche delle casas particulares che da qualche tempo fanno concorenza ai dorati pacchetti di viaggio. I resort più recenti, e quindi migliori e moderni sotto i vari punti di vista, sono quelli prossimi all’estremità orientale dell’isola. La scelta é indiscutibile !

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Trinidad

Il turismo culturale riprende il proprio passo invitandoci a soggiornare nella celebre TRINIDAD, nella provincia di Sancti Spiritus, con le sue stradine acciottolate, e le sue dimore coloniali che sfoggiano con fierezza ancora oggi la ricchezza di un periodo passato di massimo splendore.  La terza città di Cuba, fondata nel 1514 da Velasquez, coltiva incessantemente il fascino del proprio passato aprendo ogni giorno le porte a centinaia di turisti provenienti da ogni angolo del globo. Patrimonio Mondiale dell’Unesco rientra in quasi ogni itinerante proprosto dai tour operator … ma non é necessario soggiornarvi a lungo se non si vuole restar vittima della macchina turistica ! Invece é importante riuscire a districarsi nel labirinto dei truffatori locali (i cossiddetti jineteros purtroppo ben noti), particolarmente numerosi in questa città, che vedono negli occhi del turista la propria riuscita giornaliera. Trinidad resta in ogni caso il luogo ideale per intraprendere un tour fotografico, lasciarsi incantare dai colori e dalle forme… Un mojito fresco delizioso la sera, sui gradini danzanti della Casa de la Musica in Plaza Mayor, é la ciliegina sulla torta ! Ottima musica anche alla Casa de la Trova… ma d’altronde la musica a Cuba non delude mai ! Raffinatezza per una pausa pranzo consigliata presso  il centralissimo Iberostar Grand Hotel, lussuoso palazzo ottocentesco ristrutturato con classe : una breve pausa relax ne vale la pena… A Trinidad é d’obbligo anche gustare un cocktail preparato con rum , miele, limone e acqua : la Canchanchara ! Cercate il bar che ne porta il nome, sarà una bella scoperta non sufficientemente pubblicizzata.

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Playa Ancon

Due brevi escursioni sono inevitabili: PLAYA ANCON, stazione balneare situata a soli 12 km dalla città conosciuta per essere la migliore spiaggia meridionale di Cuba, sebbene non paragonabile ad altre coste (ci sono solo 3 alberghi). Romanticissimo luogo dove godersi il tramonto. Spostarsi é semplicissimo, noi abbiamo scelto di arrivarci con un classico « cocotaxi », senza dubbio meno rapido dell’auto tradizionale, ma più economico e più cubano !!!!! La stessa traversata é un’avventura, osservare il panorama é una scoperta continua. Un consiglio : al fine di evitare trappole per turisti cercate un taxi appena fuori dal centro turistico (Trinidad é una città piccolissima) anche se cio’ vi costerà sicuramente una serie piuttosto lunga di ‘no ‘ in risposta agli insistenti locali ! Al rientro abbiamo incontrato un autobus che serve i lavoratori della zona : un’esperienza autentica e diventente a ritmo di salsa. Non dimenticate che Playa Ancon é conosciuta per i suoi mosquitos molto fastidiosi che al mattino e verso sera (quando la temperatura diventa più mite) escono e iniziano a pungere fastidiosamente chi non é prevenuto. Un buon repellente antizanzare dovrebbe risolvere la cosa e non rovinare la giornata J.

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Valle de los Ingenios

Seconda escursione ricca di fascino é rappresentata dalla VALLE DE LOS INGENIOS. Un vecchio treno turistico a vapore parte quotidianamente dalla micro stazione della città entrando attraverso una valle pittoresca verdeggiante, dimora di canne da zucchero, antica fonte di ricchezza della città del corso del XIX secolo, attraversando ponti strettissimi e pascoli. Vi si intravedono ruderi di antichi magazzini e case padronali, quali la Manaca Iznaga. Questa, a solo 16 km ad est da Trinidad, é la testimonianza ben conservata, nonché attrattiva principale, della storia ed dell’economia locale, fondata nel 1750, trasformata oggi in un bar ristorante… La torre di 44 metri che sorge accanto all’hacienda serviva e controllare il lavoro dei numerosi schiavi impiegati e a radunarli.

Il paesaggio é davvero meraviglioso.

Un gennaio a Lanzarote…

Fotografia e immagine iniziale : nebbia, pioggia, freddo…ombrelli, piumino, grossi pullover in lana e dolcevita, stivali imbottiti…
Obiettivo : provare a invertire le cose sapendo che il budget a disposizione e particolarmente limitato, ma il sogno diventa possibile se si trasloca per una settimana alle Canarie !
Dopotutto si tratta di un breve viaggio (3,4 ore di volo) verso quella che é definita l’area della « primavera perenne » ; eccoci cosi a prenotare un last second all inclusive a Lanzarote (isola che non abbiamo ancora esplorato) che sembra affascinare tutti i viaggiatori che ne hanno calpestato il suolo. Effettivamente il suo paesaggio rude e lunare, dovuto a un’identità geneologica eccezionale, si alterna al verde di palme e coltivazioni locali. Il contrasto con la natura lavica dell’isola é tale da rendere tutto irreale !DSC00509
L’armonia sottile si completa con l’armonioso lavoro dell’uomo che ha creato a Lanzarote un patrimonio artistico e geniale grazie a un tale César Manrique (1919-1992), architetto e artista noto a livello mondiale. Le sue opere invadono letteralmente l’isola, e la sua influenza a livello politico ha permesso di identificare in modo preciso il panorama architettonico. Infatti nel corso degli anni sono state emesse leggi che hanno imposto il colore delle case (il bianco), delle finestre (verde o blu), e la loro altezza (non più di 4 piani). I villaggi brillano in questo modo contrastando con lemontagne dai toni scuri che circondano ogni luogo.

Teguise

Teguise

Il quadro turistico armonioso é stato anche tutelato con la formazione di Costa Teguise (da noi scelta per soggiornare), in parte disegnata da Manrique stesso, Inoltre sono nulerosi i siti visitabili. Primo tra tutti il Mirador del Rio, aperto nel 1973 e situato tra le rocce a 497 metri d’altezza, é une vera e propria finestra panoramica con due terrazze da cui si puo’ ammirare un paesaggio vertiginoso che lascia senza fiato : le saline e l’isola La Graciosa, mentre l’acqua marina brilla di colori cangianti…
Poco distanti Los Jemeos del agua e la Cueva de los Verdes rappresentano da un lato la potenza dalla natura, e dall’altro l’arte dell’uomo nell’armonizzarla ; il primo totalmente modificato dal solito Manrique, presenta oltre che una piscina artificiale non balneabile, un lago d’acqua salata all’interno di un’immensa grotta dove vivono piccoli numerosissimi granchi albini. Il secondo ha conservato tutta la sua naturale austerità godendo pero’ di un gioco di luci che non si puo’ perdere per nulla al mondo. Una visita guidata di un’ora circa lungo tunnel di lava sotteranei e laghi nascosti vale senza dubbio il prezzo del biglietto.

Cueva de los Verdes

Cueva de los Verdes

Nella lista degli immancabili vi trova posto anche il Parco Nazionale del Timanfaya : un bus (nn é possibile accedere in altro modo) permette di scoprire il paesaggio impressionante di un territorio vulcanico in piena attività. Ogni elemento é suggestivo, compresi i geyser che le guide locali ci permettono di osservare dal momento che il terreno raggiunge un calore di 400° ad una profondità di solo 10 metri ! Tale colore naturale permette anche di rendere celebre il ristorante « El Diablo » annesso dove carne e pesce vengono grigliati su un pozzo…

Timanfaya

Timanfaya

Chi vuole invece dedicarsi allo shopping non deve rinunciare al mercatino che ogni domenica mattina invade la cittadina di Teguise (la prima capitale storica di Lanzarote). Non deve nemmeno rientrare senza portare a casa un prodotto a base di Aloe Vera, pianta che invade i campi circostanti. Le creme lasciano una maggiore idratazione della pelle e sono di un’estrema delicatezza (attenzione a non cadere in trappola e controllate che il prodotto non sia un made in China, ma un prodotto locale). Infine Puerto del Carmen é la città idealle dove sorgono boutique e centri commerciali a livello europeo, ma a prezzo canario… non male. Questo é il luogo anche dove si trovano ristoranti, bar e tanta vita !
La missione « fuga » viene inoltre portata a compimento con classe dal momento che SPA e Thalasso fanno parte del relax compreso nel pacchetto. Cosi’ mentre altrove tempeste, neve e vento fanno volare le poche foglie rimaste, io mi lascio galleggiare tra le bollicine della jacuzzi riscaldata, respiro profondamente nell’hammam, e lascio scivolare il ghiaccio a disposizione per mantenermi in forma.

Mirador del Rio

Mirador del Rio